venerdì 7 maggio 2010

Incontro con lo Sciamano

Molto tempo fa, all'inizio del mio percorso spirituale con lo "sciamanesimo", è successa una cosa un po' particolare. Voglio raccontarla perché spiega la fatica impiegata fin qua a capirci qualcosa ed è il motivo per cui finalmente, ma solo ora, posso mettere a disposizione le conoscenze acquisite. Durante la mia prima capanna sudatoria condotta da uno sciamano "ufficiale", chiesi per me, nel primo quarto, la possibilità di potermi guadagnare da vivere con il teatro e la recitazione perché all'epoca mantenevo la mia passione con quella che chiamano gavetta: mille lavoretti per lo più estremamente faticosi come manovale, scaricatore in porto e in mercato, montaggio e smontaggio impalcature, ecc. Oltre alla fatica in sé, mi sentivo privato dell'energia necessaria per fare l'attore e il regista. La mia "Intenzione" era, perciò, puntata totalmente al raggiungimento di questa mèta. Questo era l'ambito in cui è avvenuto ciò che sto per raccontare e che spiega, quindi, le mie "difficoltà".Nella capanna saremo stati una ventina e ognuno si stava facendo la sua storia privata: il weekend con lo "sciamano", la cerimonia, gli insegnamenti, le illusioni, la ricerca, l'ego ipertrofico, l'imbecillità, la speranza... E i costi! Finito tutto sarebbe rimasta ancora un po' di magia fino al lunedì mattina: poi ci si sveglia e ricomincia la lotta e lo Spirito tornerà in un altro weekend.
Il mercoledì, però, a me succede una cosa strana: stavo facendo la regia di uno spettacolo in uno di quei magazzini che tutti usano all'inizio (le famose "cantine") che si apriva sulla strada con una saracinesca arrugginita. Bussano, alzo la saracinesca dall'interno (immaginate il rumore) e mi trovo davanti... lo sciamano! La gente del rione già sapeva che lì dentro succedevano cose strane, ma, all'aprire, vidi che i "vicini" erano raggruppati ad osservare questo strano tipo, incrocio fra madre cheyenne e padre afroamericano, alto 2 metri e vestito da... sciamano in borghese. Lo accompagnava la ragazza che aveva fatto da interprete al seminario. Meno male! Era venuto da Milano (dove risiedeva in Italia) a Trieste perché doveva parlare con me. Mi chiede se volevo pranzare con lui il giorno dopo. Avevo anch'io la bocca spalancata e, ripreso il controllo del mento, riuscii a rispondere "Sì, certo!". Passai a prenderli il giorno dopo con la mia 500, quella originale. Immaginate: io alla guida 1,80, lei dietro 1,75 e lo sciamano a fianco a me, 2 metri, con la testa fuori dalla cappotta aperta in giro per il centro... In ristorante (altra sequenza da kandidcamera), dopo aver ordinato comincia a spiegarmi che la notte dopo la capanna gli sono venuti a parlare in sogno gli antenati radunati in consiglio: nel linguaggio dei sogni gli hanno detto che doveva dirmi che "Angelo avrà ciò che ha chiesto se prima Troverà I Suoi Antenati e diventerà Il Principe Dell'Utero." Qui devo ricordare che io montavo e smontavo impalcature sulle facciate delle case e sognavo il teatro e avevo incontrato gli Indiani d'America per uno spettacolo in commemorazione del "Massacro di Wounded Knee". Mi risuonavano molto, però non avevo la minima idea non solo di "cosa" stesse risuonando, ma nemmeno di cosa significasse "risuonare". Perciò non possedevo nessun parametro di riferimento per decodificare quello che mi stava dicendo. Era venuto apposta, però, (non c'era ancora l'Alta Velocità) e mi offriva il pranzo per ascoltarlo. E non aveva voluto il taxi, ma la 500!!! Anche se non sapevo niente di "Intento" e "Legge di Attrazione" dovevo ascoltarlo!
Un impulso strano mi aveva portato, per il mio ultimo compleanno, alcuni mesi prima, a fare un giretto fra gli "Etruschi" nei dintorni di Piombino con la mia 500 e a starci 5 giorni. Gli chiesi se c'entrasse qualcosa e lui mi disse di sì, ma solo come punto di partenza per andare più indietro. "Per fare che?" Semplice: "Per portare nel presente ciò che si sono tenuti per se lì tutto questo tempo..." OVVIO! Lampante! Quasi banale! Approfondimmo un po' (glielo feci credere) e poi passammo al "Principe dell'Utero". Cioè: dalla padella alla brace! In pratica avrei dovuto "restituire alle donne il loro potere..." IO???? Che già ne avevo a bizzeffe di casini con le donne. Argomentò la cosa facendo un paragone con i Neri dell'Africa, a cui non bastava dare la Libertà e l'Indipendenza, ma a cui si doveva restituire il loro Potere delle Tradizioni. Eccerto! Più chiaro di così?
Sempre conscio del sacrificio che aveva compiuto per venirmi a comunicare queste cose, cercavo di mantenermi generosamente gentile e cortese, e fù con titubanza che obbiettai che sarebbe stato difficile, se non impossibile e che, minimo minimo, mi avrebbero tirato dietro qualcosa se proponevo loro una cosa del genere. Quindi, sia per l'una fatica, sia per l'altra gli chiesi cosa dovevo fare e come. La risposta? "Se volevo la bicicletta dovevo pedalare!" Rassegnato (vabbè, ancora niente soldi col teatro) gli dissi che era impossibile ciò che mi chiedeva/evano e lui, preso a compassione mi sorrise e esordì: "About Spirit nothing is possible or impossible: everithing is already now, here!" Sempre grato per il suo sacrificio, sorrisi e lo ringraziai, mentre dentro lo mandavo aff..... Li accompagnai in stazione e lasciai lì, con lui, anche tutto ciò che mi aveva detto. Che se lo riportasse pure a Milano e se voleva anche a casa sua....
Sono passati 20 anni. Per quanto riguarda lo Spirito, lo sciamano aveva ragione: se ne frega di quello che ne pensiamo noi! E ha continuato a mettermi davanti le soluzioni al mio problema. Io ci ho provato a comprenderle e ad usarle. E, forse, adesso, è il momento di comunicarle.

giovedì 6 maggio 2010

LA MEDICINA DELLE RUOTE

È la più antica "medicina", quella degli Sciamani, per intenderci!La Medicina delle Ruote si basa sulle Ruote di Medicina, o Chiavi Sciamaniche ed è l'osservazione delle analogie fra i cicli della natura e quelli dell'uomo. .Le Ruote sono tantissime, e ognuna è uno strumento dato dallo Sciamano al "paziente" per aiutarlo a raggiungere la guarigione. L'anima ha perso la sua connessione con la personalità e lo Sciamano, attraverso il "viaggio sciamanico", cercherà di rimetterli in collegamento. Prima è opportuno, però, che il "malato" comprenda dove si trova e perché. Da ciò la guarigione è più radicale. La conoscenza delle Ruote è la conoscenza della mappa per muoversi sul territorio e il territorio è l'individuo che, per certi versi, ha le stesse caratteristiche qualsiasi nome abbia e in qualsiasi posto si trovi. Ma la conoscenza di queste mappe non sostituisce assolutamente il lavoro dello Sciamano, o "uomo di Medicna" ( che non è la stessa cosa, ma è un altro capitolo). Infatti egli opera con le energie che sono aldilà del piano umano, ma, per farlo, deve per forza avere l'autorizzazione del "paziente". Che significa "consapevolezza" del territorio su cui ci si muoverà. E per percorrere il quale ha bisogno delle mappe che lo descrivono.Ecco quindi che la Medicina delle Ruote sta nella consapevolezza che le Ruote di Medicina sono strumenti di viaggio e non Il Viaggio, sono Mappe del Territorio e non il Territorio.La prima, o Ruota di Base, si chiama anche "Cerchio della Ragazza delle Stelle" (Star Maiden Circle). Ella la donò alla Nazione e, nel lavorare su questa, la Nazione potè "vedere" tutte le altre.Alcune Ruote: dell'Armonia, dei Tiranni, dell'Alchimia, delle Scuse, delle Simulazioni, dei Nemici del Guerriero, degli Attributi e delle Qualità, degli Sbagli, dei Creatori d'Immagine... e tante altre. E sono tutte basate sulla Ruota di base.



(è in costruzione,perciò è bellissimo se ci sono domande su cui basare le ulteriori chiarificazioni)