lunedì 8 settembre 2014

Le 8 DIREZIONI

La Mappa NON è il Territorio

Ricordandosi sempre che la mappa non è il territorio, ecco alcuni spunti per orientarsi nel territorio della propria vita, seguendo una mappa che è la stessa per tutti, ma che ognuno usa per percorrere sé stesso, verso la LIBERTÀ TOTALE.

Come coordinate utili ad orientarsi, si sono stabilite, per convenzione, quattro direzioni cardinali e quattro non cardinali, come ben sapete. Per analogia con l’Essere Vivente Pianeta Terra, alle direzioni cardinali troviamo quelli che potremmo considerare gli Elementi Costituenti l’essere umano, mentre in quelle non cardinali, verifichiamo la possibilità di metterli in movimento. Il movimento, con la sua assenza o presenza, è l’indicatore della Vita, rispettivamente assente o presente.

La Rosa dei Venti

 

Gli Elementi Costituenti l’essere umano sono lo Spirito (EST), il Corpo (OVEST), l’Anima/Emozioni (SUD) e la Mente (NORD).

I Motori sono la Considerazione/Amore di Sé (SUDEST), l’Aprirsi all’Esperienza (SUDOVEST), la Conoscenza e l’Uso delle Regole (NORDOVEST) e l’ Abilità a Gestire la Propria Energia (NORDEST).

Il CENTRO è l’Essenza Vitale, che è il catalizzatore di tutte le trasformazioni.

Questa mappa è utilizzabile da ognuno perché rappresenta il territorio della BioLogia dell’essere umano sia dal punto di vista filogenetico (la genesi dell’essere umano) che da quello ontogenetico (la genesi del singolo individuo).

La conoscenza e l’ uso di questa mappa, servono per riprendere in mano, in caso di “smarrimento”, la direzione della propria vita. O nel caso in cui qualcuno voglia cambiare qualcosa, ma non sa da dove partire e dove andare. Sempre e comuque spinti dalla necessità BioLogica della propria Libertà.

Le 8 Direzioni una per una

Ogni direzione racchiude in sé molti aspetti, seppure ognuno di essi è riferibile all’ambito descritto nel “Titolo” specifico della direzione, e di cui è importante essere consapevoli, perché è con quella conoscenza che si comprende dove si è per sapere e decidere dove andare. Riconoscere l’ambito/direzione con cui si lavora è fondamentale per scegliere gli strumenti giusti per passare all’azione.

La visualizzazione delle direzioni su di un cerchio favorisce la comprensione di come usarle. Questo particolare cerchio si chiama Ruota perché è in costante movimento. Il movimento di ogni ruota dipende dalla sua struttura: se i raggi sono in perfetto equilibrio, lei gira, se sono squilibrati zoppica o non si muove proprio a seconda della gravità dello squilibrio. È semplice dedurre che se ci si sente squilibrati in una direzione è opportuno riequilibrare la distanza dal centro agganciandosi e usando la direzione diametralmente opposta. La struttura “a cerchio” prima e “a ruota” poi, quindi, suggerisce come usare questa mappa.

In base alla conoscenza delle caratteristiche specifiche di ogni direzione, ritrovandosi squilibrati, si cercherà prima di identificare quale sia la direzione predominante (“uso troppo la logica”, “sono sempre sommerso dalle emozioni”, “ho paura di quello che mi può succedere”) e poi, verificando le caratteristiche della direzione diametralmente opposta, scelgo di agire in base alle sue indicazioni (“mi lascio fidarmi”, “mi apro a nuove conoscenze”, “decido in base al mio stato energetico”).

Bene: impariamo a saperne di più, e poi danzeremo la ruota.

EST (E)

L’ E è la direzione da cui sorge il Sole. Da sempre l’Uomo ha vissuto col Sole un rapporto inerente lo Spirito e con il suo percorso nel cielo, lo ha reso simbolo e totem del percorso della vita.

Il Sole/Spirito, sorgendo (E), accende la vita in ogni cosa, ed è perciò la scintilla “divina” che da origine ad ogni processo, è l’Inizio per antonomasia. E questo è valido anche per il singolo essere umano.

Determiniamo con lo Spirito.

Troppo spesso (ma veramente troppo), noi pretendiamo di determinare con la Mente, credendo di riuscire a far credere a noi stessi e agli altri che, invece, ciò che sta succedendo sia qualcosa di “spirituale”.

Quando succede qualcosa che ha del creativo e che non si sa da dove arrivi, è stato lo Spirito a determinarlo, eppure, per quanto ci proviamo, non riusciremmo mai a produrre alcunché di Nuovo, se provassimo a determinare di farlo con la mente.

Perciò, in realtà, noi determiniamo con lo Spirito (E), ma non ne siamo coscienti, cioè non abbiamo alcun potere legato all’Io cosciente di determinare le nostre azioni. Possiamo solo accettare che da qualche parte, se ci serve sapere che esiste una parte che lo contenga, qualcosa di noi accende (Fuoco) un nuovo processo di trasformazione “lanciando” l’energia nell’ambito della nostra vita. È il tempo del “seme”.

Quando nel linguaggio comune sottolineiamo che una cosa è frutto del “fuoco della passione” dato che segue una sua realizzazione anche contro ogni logica, stiamo descrivendo una modalità dello Spirito (E).

È necessario sottolineare che il fatto che non siamo noi (la nostra mente conscia/Ego) a determinare le nostre azioni, può farci credere di non essere liberi, mentre è esattamente il contrario. Da fare una profonda differenza fra il determiare e il decidere, che è prerogativa del NordEst. Tendenzialmente noi cerchiamo durante la nostra vita, di “realizzarci” credendo però che questo possa avvenire se materializziamo il “chi siamo” che crediamo sia giusto essere, o che crediamo che altri dicano sia giusto essere. In realtà tutti percepiamo che qualcosa non va, tanto da deprimerci o soffrire perché non riusciamo a realizzare noi stessi. La Libertà la si percepisce proprio quando tutte le tessere del puzzle si sistemano al loro posto. Ecco: lo Spirito è colui che ci spinge a sistemare la tessera giusta al posto giusto anche se ci sembra che non sia così. Se il puzzle da completare è l’immagine di un saldatore biondo e alto 1,80, è inutile cercare le tessere per realizzare l’immagine di un ballerino moro e alto 2,10 (scusate l’esempio imbecille).

Il comunicare con lo Spirito (E), per eseguire ciò che Egli determina per noi, è dato dall’ illuminazione/meditazione e dall’osservare gli effetti di ciò che possiamo definire una creazione artistica in qualsiasi ambito si manifesti, dal dipingere un quadro all’ornare la tavola per gli ospiti.

Nel lato scuro, siamo quelli che Hanno la Visione. Proponiamo delle azioni, a giustificazione di un’inconsapevole bisogno egoico di essere riconosciuti, che vorremmo fossero accettate come causate dallo Spirito, spinte da un qualcosa di superiore a noi, che ci porta a compierle. Si riescono a riconoscere, soggiogati dal lato scuro dell’Est, quegli individui che, per esempio, SI definiscono “maestri” perché hanno avuto la visione, appunto, o, sempre per esempio, quelli che dicono di aver “canalizzato” le informazioni che “vendono” poi al mondo. Si percepisce l’invenzione scenica, l’interpretazione di un ruolo, la presunzione di sacralità ricevuta. Tutti aspetti dell’Est (creazione artistica), ma nel lato scuro.

OVEST (O).

È il posto dove il Sole tramonta, dove si percepisce che sta per succedere qualcosa su cui noi non avremo il minimo controllo. È il posto dove il Sole lascia il potere alla Terra. Lo Spirito ha determinato ciò che c’è da fare ed è ora il momento di Trattene-re/Conservare l’energia vitale per far sì che si materializzi. È il tempo in cui i processi avvengono al buio, al coperto, di nascosto. È il tempo dell’utero. Il “seme” attecchisce e comincia l’inesorabile crescita del nuovo essere vivente. È con il Corpo che noi Tratteniamo/Conserviamo.

Questo spazio ci parla attraverso l’ Introspezione/Intuizione, nell’osservazione di ciò che succede al buio, nell’oscuramento della coscienza, là dove se interveniamo possiamo solo bloccare il processo, mentre se lasciamo che avvenga, sentiamo che è in direzione della Materializzazione della nostra Libertà. La Terra è considerata la Grande Madre perché non farà niente “contro” i suoi figli, mentre, al contrario, si prodigherà perché abbiano il meglio. L’ OVEST è il posto dove il corpo si attiene alla sua salute e efficienza, in relazione al nutrimento e al movimento. Da qui si evince che l’OVEST ha a che vedere con tutto ciò che riguarda il rapporto con la parte densa dell’energia. Infatti l’asse Est/Ovest simboleggia il rapporto che ha stabilito la Fisica fra Energia e Materia dove l’una si trasforma nell’altra a seconda degli stadi diversi di densità/vibrazione. Un aspetto governato dall’Ovest è il denaro, quindi mantenere l’attenzione sul denaro come energia che si trasforma in materia, ma anche, al contrario, materia che si trasforma in energia è uno degli aspetti su cui lavorare per concepire la propria Libertà. Un altro aspetto è la salute, che segue lo stesso criterio di azione: Energia/Materia. Per entrambi, e per tutti gli altri aspetti, l’aumento o la diminuzione della vibrazione genera l’uno o l’altro, sapendo che lì, al buio, le cose maturano nei loro tempi naturali. Basta accoglierle e contenerle.

SUD (S)

Dall’asse orizzontale, il livello in cui tutte le cose esistono, si passa all’asse verticale, dove le cose si individuano.

Il SUD è il posto dove il Sole è al suo più alto potenziale e ha fatto il massimo per dare vigore a tutte le creature. In questo spazio si ha tutta l’energia per Dare e Prendere tutto, serenamente, “alla luce del Sole” in base ad un sentire che comunemente definiamo “Emozioni”, ma che in realtà è solo un movimento o stasi di un’unica energia (rispettivamente Amore o Paura). Noi, quindi, Prendiamo/Diamo con le Emozioni. La fluidità di questo processo è dato dall’elemento Acqua. L’ Acqua ci parla del riempire, dell’infilarsi e adattarsi seguendo la conformazione dell’ambiente, per nutrire. Con il suo scorrere e nutrire, l’acqua rappresenta anche il sangue. Si può considerare il SUD come il posto dell’Anima, la quale, per la sua Libertà (e perciò la nostra), ci muove o ci arresta a seconda che il suo sentire sia di espansione o di contrazione. Gli esseri viventi governati dal SUD sono le piante in generale, e simboleggiano per l’Essere Umano la Fiducia e l’Innocenza. Il SUD ci descrive chiaramente l’identità dell’Amore, che, esentato dall’aspetto romantico, è E-Mozione/Energia in Movimento (l’unica), e il cui opposto è (sempre senza romanticismo) Energia Bloccata o, altrimenti definita Paura. Più specificatamente, con l’aiuto del simbolo “albero/pianta”, constatiamo la necessità di mantenere le qualità del Bambino Sacro (fiducia e innocenza) per poter sfruttare l’Energia in Movimento (Amore), altrimenti sarà il Bambino Ferito (sfiducia e colpa) a mantenerci nell’ Energia Bloccata (Paura). È sempre l’immagine del Bambino Sacro (ma anche l’albero va bene) a suggerirci la “modalità” in cui il Prendere e il Dare sono azioni guidate dall’Energia in Movimento, senza connotazioni di giudizio, che sono caratteristiche del NORD scuro e dell’adulto.

Facile dedurre che l’azione che è governata dal SUD è quindi l’ Aggredire inteso nell’accezione etimologica “andare verso” e non sicuramente nella versione violenta. Sia che sia per Prendere, che per Dare, il movimento e nella direzione dentro/fuori, Aggredendo, appunto, l’ambiente che ci circonda con Fiducia e Innocenza.

NORD (N)

Riceviamo con la Mente. “Ricevere” viene dal latino recipère formato da re, con valore di ripetizione e raddoppiamento, e capère ‘prendere’. Questa è l’azione del NORD. Ma il NORD governa la Mente e perciò la Conoscenza, indicando con questo che è alla Mente che compete il fare in modo che l’esterno entri in noi. Se a SUD permettiamo al “dentro” di muoversi “in fuori”, a NORD permettiamo al “fuori” di muoversi verso il “dentro”, Ricevendo, appunto, passivamente tutte le informazioni che ci arrivano, essendo aperti e senza giudizio, e andandole a cercare, magari, tenendo ben aperta la porta di entrata.

Gli esseri viventi governati dal NORD sono tutti gli animali (soprattutto quelli che vivono allo stato selvaggio, non contaminati dall’uomo). Rappresntano la Saggezza del fare la cosa giusta al momento giusto, di fare il minimo sforzo per ottenere il massimo risultato, la capacità di Discernere senza Giudicare, l’assenza totale di dogmi, o credenze, o religioni o ideologie. La Libertà intesa come adattamento al nuovo aprendosi all’acquisizione delle informazioni che l’esterno offre, assimilando quelle utili e lasciando andare quelle inutili. Senza un giudizio (sempre basato sulla Paura) di giusto o sbagliato, buono o cattivo, bene o male, ma solo valutazione passiva di funzionalità e utilità (basato sull’Amore che diventa Saggezza).

Qui si chiarisce il rapporto NORD/SUD, sull’asse verticale, in cui l’aspetto chiaro o l’aspetto scuro spostano in una direzione o nell’altra lo squilibrio da sistemare. Se vivo nella paura di muovermi nel mondo (SUD scuro), è perché ho delle credenze limitanti e dei giudizi su ciò che è pericoloso (NORD scuro). Se ho bisogno di religioni o di dogmi dall’esterno (NORD scuro) è perché mi lascio travolgere dalla paura del Bambino Ferito (SUD scuro). E via esemplificando ad libitum...

Il NORD ci dice che, biologicamente, abbiamo l’opportunità di una sempre maggiore Libertà aprendoci a tutte le informazioni, parole, esperienze, concetti, eventi nuovi, che ci vengono incontro e offerti. Ogni reticenza ad accoglierli per poi integrarli e utilizzarli, ci urla la necessità di verificare in che modo siamo sbilanciati verso il negativo al SUD. Ogni vibrazione di sfiducia, depressione, paura, rabbia, fastidio, dolore, vittimismo al SUD, rappresnta uno squilibrio verso il Giudizio e verso Credenze Rigide al NORD.

SUDEST (S-E)

È il posto dove si inizia a “muovere” la Ruota, dove avviene la conoscenza per contatto (primo cerchio della conoscenza nella costruzione della Capanna Sudatoria).

Qui si parla della Considerazione/Amore di Sé ed è facile capire che ha a che fare con l’Anima (S) e lo Spirito (E). Ovvero si comprende che l’amore di sé non ha niente a che vedere né col mentale (N), né con il fisico (O), cioè, né col ricevere (N), né col trattenere (O), bensì col determinare (E) e col dare/prendere (S).

Personalmente ho compreso che la difficoltà dell’amare sé stessi sta in un piccolo svarione di comprensione, là dove ci si aspetta che per amare sé stessi si dovrebbe fare quello che dovrebbe fare chiunque altro dica di amarci. Cioè, in parole povere, ci si aspetta di essere amati da noi stessi esattamente come ci si aspetta di essere amati da un altro (ricevere N) e trattenendo (O) in noi il nostro amAre. In questo spazio, quindi, ogni qualvolta ci si trovi nelle condizioni di sentirsi “più” o “meno” rispetto a qualcun altro, si è nel S-E scuro, là dove si sostituiscono i poteri del S e dell’E a quelli dell’O e del N credendo che non solo gli altri dovrebbero amarci perché siamo meglio o, poveretti noi, peggio di loro, ma anche perché non diamo a noi stessi l’amore che ci “meritiamo” (come se l’amore fosse una cosa da meritare).

A S-E comincia il movimento sulla Ruota perché il nostro Spirito ha determinato che fossimo qui e ora, e la nostra Anima esulta e splende nel prendere e dare, che sono il primo atto, come quello di ogni neonato di qualsiasi specie (che lo compie senza il minimo sentore di giudizio (N) né di inazione/stop (O) ).

È solo nell’ aver percepito e attuato questo movimento che si può essere utili al Pianeta (genere umano compreso) nel nostro essere una parte del “TuttiUno”, e si comprende l’importanza di onorare gli antenati, onorando il nostro essere i futuri antenati di altri umani. [Nel comprendere bene questo punto ci aiuterà l’usare consapevolmente le qualità del N-O].

“Chi ben comincia...” di conseguenza merita insistere un po’ sugli aspetti del S-E.

Per ogni nuova azione che abbiamo l’opportunità di svolgere, si prospetta anche l’opportunità di creare la nostra vita, e per farlo è necessario che sentiamo in noi quella forte pulsione dell’espansione che è l’AmAre. Questa pulsione non ha niente a che fare con la descrizione “esteriore” dell’AmOre che serve, come “mappa” anch’esso, nel muoversi in un ambito piuttosto che in un altro. In realtà, però, l’AmOre si può solo descrivere, mentre l’AmAre si può solo vivere. Mi spiego meglio (spero): ci si sono messi tutti, dall’inizio dell’umanità ad ora, a cercare di parlare dell’AmOre, a descriverlo, a elencarne le modalità e le manifestazioni, a stabilirne addirittura delle regole, qualcuno a giustificarne le azioni. Romanzi, film, trattati, e poi vissuti di ognuno a confermare o confutare. Ma alla fine, tutto ciò che possiamo dire è “Amo o non Amo!”, riconoscendo nel corpo e nelle nostre percezioni se quell’azione che stiamo sperimentando è espansione o chiusura, azione o stasi, amare (appunto) o paura! L’AmAre è l’E-Mozione (energia in movimento) o l’ Emo-Azione (l’azione del sangue), il Blocco di questa azione, è la Paura. E sono entrambi delle percezioni (“sensazioni a cui si collega la coscienza”) ben precise, e non possono essere scambiate per idee. “Amare sé stessi” si manifesta nell’ agire la vita costantemente, senza aspettarsi che lo si possa fare solo a certe condizioni o solo con certe persone, o solo in certi ambiti e ambienti. Se AmAre è AGIRE, ogni BLOCCO all’AGIRE è Paura.

Competenza dello spazio successivo: il

SUDOVEST (S-O)

A S-O si arriva per fare “esperienza” ed è il posto della Conoscenza frutto di un’esperienza ripetibile e riconoscibile (secondo cerchio della Conoscenza nella costruzione della Capanna Sudatoria). In altri ambiti si dice che a S-O si arriva dopo aver fatto esperienza della morte di esseri viventi usati come nutrimento di altri. E per contrapposizione, ovviamente, ci conosce il vero significato del “vivere”, sia nostro che degli altri. È una cosa che si può solo sperimentare, non di certo spiegare. E anche nello spiegare si fa riferimento ad un’esperienza che ogni singolo ha solo direttamente sulla propria pelle.

A S-O, si comprende ciò che a S-E era solo un’intuizione: la vita ci pone davanti miriadi di opportunità per fare esperienza, ma sta a noi viverle o no, AmAre o Aver Paura.

Siamo fra il dare/prendere (S) e il trattenere/conservare (O). Che cos’ altro è l’ “esperienza” se non trattenere e conservare in sé stessi ciò che consegue al nostro dare/prendere? Ogni volta che portiamo a termine questo processo attribuiamo ad ogni esperienza un Simbolo, il quale a sua volta ci servirà per richiamare alla coscienza l’esperienza a cui si riferisce. L’ insegnamento che ci arriva dal S-O sta proprio nei Simboli, che rappresentano le esperienze che abbiamo fatto, ma, nel lato scuro, anche quelle che non abbiamo fatto o abbiamo paura di fare. La vita non ci spiega la lezione e poi ci fa l’esame, bensì, al contrario, prima ci fa l’esame e poi ci spiega cosa è successo. Noi, invece, pensiamo di sapere prima cosa succederà, e di fronte ad una nuova opportunità crediamo di sapere a cosa andremo incontro. Quindi ci rifiutiamo di fare l’esperienza che la vita ci sta proponendo di fare. Abbiamo davanti a noi un simbolo “chiuso” che ci tiene bloccati, facendoci riconoscere, perciò, che stiamo sperimentando ….... la paura. L’opportunità profonda che ci da la vita, in base a ciò che il nostro spirito ha determinato e che la nostra anima ha accettato di vivere, è quella di crescere e di migliorarci. Il miglioramento è la “condanna” dell’essere umano e come dice Carlo Trupiano “o t’elevi o te levi!”. Subito dopo, infatti, c’è il piano fisico, l’Ovest, e se “lasciamo chiusi i simboli” (esperienze che abbiamo catalogato e schedato), la vita ce li ripropone materializzandoli non più all’esterno, ma all’interno di noi, nel nostro corpo, in forma di malattie.

La difficoltà di “spiegare” questa mappa, sta nel fatto che il “territorio” (noi stessi) è costantemente in movimento, per cui non si fa in tempo a capire dove si è, per decidere dove andare, che già non si è più dove si era. Assumendo come “condicio sine qua non” questa realtà, ecco che nell’osservare la mappa conviene considerarla anch’essa come un movimento costante. Come in questo caso, in cui se il S-O proviene dal Sud e va verso l’Ovest, contemporaneamente è sbilanciato o equilibrato rispetto al N-E. Cioè: se ci ritroviamo a S-O davanti ad un evento/simbolo che ci fa Paura (lato scuro del Sud) e rischiamo di andare verso la malattia (lato scuro dell’Ovest), vuol dire che siamo fuori equilibrio relativamente al N-E, che in questo caso significa non riuscire a prendere decisioni e sfibrare la propria energia sprecandola (ne parleremo ampiamente quando saremo nella direzione).

Questo per dire che danzare la ruota è la “condanna” del guerriero che ha la mappa.

In questo caso, trovandoci sbilanciati nel lato scuro del S-O, possiamo utilizzare le direzioni, per così dire, “laterali” per comprendere cosa sta succedendo (dove ci troviamo), mentre possiamo usare il lato chiaro di quella opposta per sapere cosa fare.

In questa direzione si contempla anche la condizione del Sogno come il linguaggio generato dai Simboli che abbiamo catalogato nella nostra Esperienza. Quello che non riusciamo a comprendere in stato di coscienza di veglia, possiamo incontrarlo nello stato di coscienza del sonno, comunicato, però,, attraverso il linguaggio dei simboli. Sia che si tratti di incubi o di bei sogni, abbiamo l’opportunità di verificare a cosa abbiamo attribuito dei significati, e quali significati, riuscendo, se lo vogliamo fare (decisione del N-E), a decifrare quello che, consciamente, non sappiamo nemmeno esistere. Al S-O è collegato anche il Sogno Personale, quello, cioè, che, ricorrente, facevamo da piccoli e che ci dice quale strada siamo venuti a percorrere per Noi stessi, ma come contributo al Pianeta. Quel Sogno che, se realizzato, non ci porta nemmeno a sprecare energia (N-E), ma, anzi, ce la incrementa costantemente.

NORDOVEST (N-O)

Questa direzione, più di tutte le altre, è descritta bene dalla sua posizione sulla Ruota, e aiuta a comprendere il significato delle altre in base alla loro posizione. È il posto della Comprensione ( terzo cerchio della Conoscenza nella costruzione della Capanna Sudatoria). A N-O ci troviamo a metà strada fra la Terra (O) e l’Aria (N), fra il Corpo e la Mente, fra la Pratica e la Teoria. Qui si vede il nostro rapporto con i Limiti, con le Regole e le Leggi. Il N-O è rappresentato dalla Linea dell’orizzonte, ma anche dal Diaframma. Sono entità che separano una parte dall’altra, ma le mettono anche in stretta collaborazione, delimitando gli ambiti, ma affermandone anche la necessaria diversità nell’esistere. È la linea che nel simbolo del Tao separa, all’interno dell’Uno, i due opposti, fondamentalmente complementari all’esistenza del Tutto. Questi Limiti/Regole/Leggi sono ovviamente quelle della Natura, quelle che sono le uniche che non sono imposte perché stabilite in funzione di una convivenza pacifica, pena la punizione. Descrivono le modalità seguite da una situazione che è funzionale alla Libertà e all’Evoluzione del singolo correlata alla Libertà e all’Evoluzione di TUTTO il Pianeta, esseri viventi che lo abitano compresi. Queste “leggi” non contemplano una Punizione nel caso vengano violate, ma descrivono solo l’effetto che avrà le maggiori possibilità di manifestarsi a seconda di come si mettono in pratica.

Questa direzione ci parla chiaramente del Libero Arbitrio, della sua funzione e utilità, in base, guarda caso, allo sbilanciamento nel lato chiaro o in quello scuro del nostro S-E (al lato opposto del N-O). Lavorando sul N-O, ci è più chiaro come muoverci relativamente al nostro Amare Noi Stessi, al nostro Essere Antenati Sacri. Soprattutto ci aiuta a comprendere a cosa attribuiamo tale e tanto valore da restare nell’AmAre o spostarci nel lato scuro dell’Ego del S-E. È l’accettazione di regole Morali, di Etiche di convivenza non dichiarate, ma a cui ci sottomettiamo per un quieto vivere negli àmbiti della nostra vita ordinaria. Ci irrigidiamo nel corpo (O) e ci irrigidiamo nei giudizi (N) spostandoci nel S-E scuro sentendoci o superiori o inferiori ad altri, alle situazioni, agli avvenimenti. Mentre siamo Liberi di scegliere se accettare o no che la Natura abbia le sue leggi per poi scegliere se seguirle o meno, sapendo che oltre un certo Limite si è Contro Natura.

Ad un altro livello (e per chi fa affidamento su questa teoria) a N-O si mette anche il Karma/Darma, come descrizioni di un ambiente in cui si è liberi di scegliere come vivere SAPENDO cosa è stabilito in Natura anche sul piano dell’anima e della sua immortalità.

Ma questa direzione ci parla anche della potenzialità del Limite, inteso come Contenitore, messoci a disposizione dalla Natura, all’interno del quale abbiamo la possibilità di aumentare la nostra energia per trasformarci e nascere a nuova vita. L’ esempio più lampante è il guscio dell’uovo, limite che separa l’interno dall’esterno, ma che, contenendo la vita, la mette in condizione di non disperdere l’energia e di usarla per far crescere la nuova esistenza fino al punto in cui, con la restante enorme energia, rompe il guscio dall’ Interno e nasce. Ci dice così che, nonostante le Regole e le Leggi siano quelle, se vogliamo superare lo stadio in cui, anche se liberi in modo naturale, siamo, possiamo farlo tranquillamente, sapendo che se sfruttiamo i limiti non come “impedimenti” ma come “opportunità”, aumentiamo la nostra energia fino a nascere a nuova vita. In biologia si osserva che la fiolgenesi la dice lunga sull’evoluzione delle speci data dalla soluzione dei conflitti biologici. E per l’essere umano è ancora più ecclatante. Questo ci dice perché considerare Sacri tutti i nostri Antenati (S-E), perché considerare Noi Stessi sacri e cosa voglia dire Veramente AmAre Se Stessi (S-E): USARE LA PROPRIA LIBERTÀ DI SCELTA.

NORDEST (N-E)

Viene chiamato anche “il Posto del Guerriero”. Fra la totale apertura mentale ad ogni nuova conoscenza (N) e l’illuminazione che spinge alla creatività (E), qui noi Decidiamo le azioni da intraprendere. È il posto della Consapevolezza (quarto cerchio della Conoscenza nella costruzione della Capanna Sudatoria), e, ad un passo dal centro di Tutto, siamo in una serena tranquillità, consapevoli, appunto, che ci siamo aperti a tutte le informazioni che ci sono arrivate (N), rassicurati dal sapere che le nostre spinte saranno determinate dal nostro Spirito (E) e equilibrati dal fatto che abbiamo affrontato le cose che ci facevano paura e siamo pronti a scoprirne altre (S-O), Danziamo le energie a nostra disposizione alternando proficuamente la tensione al rilassamento, l’azione al riposo, l’inspirazione all’espirazione, il moto ala quiete. Sentiamo la profonda verità della Legge Sacra del Min/Max (Minimo Sforzo per il Massimo Risultato) e le nostre azioni sono tutte efficaci, mirate e al momento giusto nel luogo giusto.

Al contrario, vivendo l’aspetto oscuro, saremo iperattivi o inerti, cercando di Capire cosa sia Giusto fare (N scuro) in base alla Visione che Abbiamo Avuto (E scuro), giustificandoci la nostra Paura con la troppa “banalità” o troppa “difficoltà” dell’Esperienza che dovremmo affrontare (S-O scuro). È il posto dell’Azione, là dove tutte le altre posizioni attingono perché si passi dal lato scuro a quello chiaro, il posto dove si decide se intraprendere il viaggio in se stessi usando la mappa. Come già detto, è il posto, ad un livello superiore, designato alla Consapevolezza, qualità precipua del Sé Superiore, la parte di noi che si riconosce nel Grande Spirito (o come si voglia chiamarlo) e che guida il nostro Io a confrontarsi col nostro Ego, pur contemplandone l’importanza, per smettere di sprecare la nostra energia con l’ Importanza Personale. Solo per favorire la comprensione, va detto di cosa si tratta quando si parla di Importanza Personale.

È l’autoriferirsi a tutti i livelli, il giudicarsi il “più” o il “meno” qualcosa.

È diverso dal S-E (scuro) in cui è la paura, aspetto del Sud scuro, a unirsi alla visione dell’Est scuro, e la considerazione che si ha di sé è una sorta di difesa preventiva dal pericolo di essere leader di se stessi. “Lavorando” in squilibrio con il N-O, questa paura è sempre legata a quelle regole morali che impongono i “giusti” limiti entro cui si è accettabili o no, perciò sempre applicabile in un contesto sociale.

A N-E (scuro) abbiamo una valutazione soggettiva, applicata alla visione (E scuro), basata sulle proprie credenze, sui propri giudizi in base alle proprie conoscenze (N scuro) relativamente alla necessità di compiere un’azione voluta dagli eventi (S-O scuro) che non riusciamo a deciderci (N-E) a compiere: siamo troppo grassi per invitare a cena quella persona, siamo troppo vecchi per certe cose, siamo troppo intelligenti per quelle stupidaggini, o troppo ignoranti per quella conferenza o per chiedere cosa voglia dire quella parola, troppo poveri, troppo alti, troppo bassi, troppo belli, eccetera. Collegàti alla visione, a seconda dell’immagine che abbiamo creato noi di noi, ci sentiamo adulati o offesi (per di più offesi) sprecando il 90 % della nostra energia, buttandola inutilmente al cesso e non avendola poi a disposizione quando dovremmo danzarla per decidere le nostre azioni.